Nel proseguire la battaglia contro la diffusione di contenuti audiovisivi piratati, la Camera dei Deputati ha approvato, con 252 voti a favore e nessuno contrario, una nuova proposta di legge per il contrasto alla diffusione illecita di contenuti tutelati dal diritto di autore.
Tra le novità più importanti, si segnala l’attribuzione all’AGCOM del potere di ordinare ai prestatori di servizi di disabilitare l’accesso a contenuti diffusi in maniera illecita, anche tramite l’adozione di provvedimenti cautelari urgenti. Più nello specifico, l’Autorità avrebbe il potere di ordinare ai prestatori di servizi, ivi inclusi i prestatori di accesso alla rete, di disabilitare l’accesso a contenuti diffusi illecitamente, mediante il blocco della risoluzione DNS dei nomi di dominio e il blocco dell’instradamento del traffico di rete verso gli indirizzi IP, potendo altresì bloccare ogni futuro nome a dominio, sotto dominio o indirizzo IP, che tenti di aggirare il divieto tramite la modifica del nome, della declinazione o dell’estensione.
Un’altra importante novità sarebbe il venir meno dell’obbligo di contradittorio tra l’AGCOM e i “pirati”, ai quali quindi non verrebbe riconosciuto il diritto di replica, accorciando così di molto la tempistica per ottenere il blocco. Questa deroga dovrebbe trovare applicazione nei casi di gravità e urgenza, in cui la violazione abbia ad oggetto contenuti trasmessi in diretta o ad essi assimilabili.
Da ultimo, il testo di legge prevede anche l’istituzione di un tavolo tecnico tra AGCOM, ACN (Agenzia per la cybersicurezza nazionale) e operatori, con il compito di definire i requisiti tecnici e operativi degli strumenti necessari per disabilitare l’accesso a contenuti diffusi illecitamente. In tale contesto dovrà essere predisposta una piattaforma tecnologica unica che permetta il funzionamento automatizzato per eseguire i provvedimenti di disabilitazione, i cui costi andrebbero ripartiti tra gli operatori che partecipano al tavolo tecnico.
La proposta di legge passa ora all’esame del Senato.
